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Quartiere ebraico

Prima della Seconda Guerra Mondiale, Cracovia aveva il quarto gruppo ebreo più grande in Polonia: 65.000 ebrei che a Cracovia rappresentavano il 25% dei residenti della città. La maggior parte stavano a Kazimierz, originariamente una città separata, che divenne parte di Cracovia all’inizio del XIX° sec.
Kazimierz
ottenne il suo nome dal fondatore re Casimiro il Grande che decise di costruire il quartiere perché Cracovia stava diventando troppo affollata.

In passato, Cracovia era divisa da Kazimierz da un affluente della Vistola. Oggi da corso Dietla. Il re non considerò Kazimierz come un quartiere inferiore di Cracovia, anzi volle costruirci l’università. Alcune chiese di quartiere dimostrano la ricchezza dei suoi residenti: la Chiesa di Santa Caterina, la Chiesa del Corpus Domini.
La società ebrea si mosse verso Kazimierz alla fine del XV° sec. nella zona di via Szeroka. La Polonia fu uno dei paesi più tolleranti in Europa ed anche per questo motivo numerosi gruppi di cechi, tedeschi, italiani, spagnoli ed altri arrivarono a Kazimierz. Queste espansioni portarono a Cracovia una luce internazionale e spiegano perchè in quei tempi nacquero tre sinagoghe.
Durante la metà del XVI° sec. Kazimierz fu un centro molto importante della vita ebrea sia intellettuale che culturale. Nel 1558, il gruppo ebreo ed i consiglieri di Kazimierz presero la decisione di separarsi dai cristiani, così Kazimierz diventò una città separata, il cosiddetto "oppidum Iudaeorum".
Alla fine del XIX° sec. il ghetto ebraico diventò due volte più grande e soltanto la costituzione della dinastia di Habsburgi garantì agli ebrei diritti civili completi.
Gli uomini di cultura ed i ricchi si spostarono verso altre parti e Kazimierz si trasformò in un tipico "Schtetl", abitato dai poveri e dagli ebrei ortodossi. Kazimierz è rimasto un quartiere a parte di Cracovia, profondamente immerso nella sua storia, fino al 1939. Il trasferimento del ghetto a Podgórze sull'altro lato della Vistola e sui campi di concentramento ha condotto la maggior parte degli ebrei verso la morte ad Oświęcim ed a Bełżec. Soltanto il 10% circa degli ebrei è riuscito a lasciare Cracovia e la Polonia ed è quindi sopravvissuto all’Olocausto.
Oggi a Cracovia vivono circa 140 ebrei, soprattutto gente anziana che si riunisce per le preghiere e le discussioni alla sinagoga di Remuh sulla via Szeroka. Oggi Kazimierz insieme con il ghetto di Vienna è la zona ebrea miglior conservata in Europa. All'interno della zona ci sono 6 sinagoghe e 2 cimiteri. La sinagoga di Remuh è una dei 3 più vecchie d’Europa.
Kazimierz è diventato anche un centro culturale ebreo, che offre cucina tipica ebrea e musica klezmer ogni sera. Ogni anno in giugno c’è un festival di cultura ebrea che riempie con la musica le vie del quartiere.