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Varsavia ebraica

 

Cimitero ebraico di Varsavia

Quello di Varsavia è uno dei più grandi cimiteri ebraici al mondo. Venne creato all'inizio del XIX secolo e occupa un’area di 33 ettari; vi si trovano circa 200.000 tombe, che costituiscono uno dei più importanti esempi dell’architettura minore di Varsavia e della Polonia.

Ai tempi dell’occupazione tedesca il cimitero era direttamente confinante con il Ghetto, per cui vi si trovano anche le fosse comuni degli ebrei che lì morirono per le malattie e la fame o che furono assassinati nelle esecuzioni di massa. Nel cimitero venne sepolto anche Marek Edelmann, l'ultimo leader della rivolta del Ghetto. Tante tombe simboliche commemorano le vittime dell'olocausto. Nel cimitero c'è anche qualche monumento, tra cui quello di Janusz Korczak e quello in memoria dei bambini vittime dell'Olocausto.

 

La Sinagoga Nożyk

La Sinagoga, fatta costruire dai coniugi  Nożyk, è l'unica Sinagoga attiva a Varsavia  prima della guerra e anche l'unica delle quattrocento sinagoghe e case di preghiera della Polonia sopravvissute alla seconda guerra mondiale. È tuttora la Sinagoga principale della comunità ebraica di Varsavia e vi ha sede il Rabbino capo della Polonia. La Sinagoga, che si trova nel centro della città, in via Twarda 7 ed è accessibile ai visitatori, è il centro della cultura ebraica di Varsavia.

Museo degli ebrei polacchi

Imponente per le sue dimensioni e l'architettura,  il nuovo edificio del Museo degli ebrei polacchi è stato inaugurato nel 2013. Il Museo si trova nella stessa piazza in cui si trova anche il Monumento agli Eroi del Ghetto. La mostra permanente rappresenta 1.000 anni di presenza ebraica nella Polonia nei suoi vecchi confini storici, che comprendevano anche le attuali Lituania, Bielorussia ed Ucraina. Di particolare interesse sono le parti della mostra che illustrano la specificità della cultura orientale degli ebrei europei, la cultura Shtetl - cioè quella dei centri abitati in maggioranza da ebrei - e il contesto socio-economico-culturale degli ebrei polacchi, che costituirono per molti secoli la più grande comunità della diaspora ebraica nel mondo.